Sergio Citti

Annonce discrète, par Les gens du cinéma de la mort du cinéaste Sergio Citti, ami et collaborateur de Pier Paolo Pasolini, on lui doit des films co-écrits avec lui « Ostia » (1970), avec Laurent Terzieff, Storie scellerate (Histoires scélérates) (1973), une comédie douce amère « Due pezzi di pane / Deux bonnes pates » (1978), avec Philippe Noiret et Vittorio Gassman, et quelques films inédits chez nous « Casotto » (1977), avec Jodie Foster, Il minestrone (1981), avec Roberto Benigni, Mortacci (1989), avec Vittorio Gassman et Malcolm McDowell, « I magi randagi » (1996), avec Silvio Orlando, « Vipera » (2001), avec Harvey Keitel, etc… Il a souvent travaillé avec les deux acteurs fétiches de Pier Paolo Pasolini, Franco Citti et Ninetto Davoli.

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LE MONDE : Article paru dans l’édition du 16.10.05 

Sergio Citti, cinéaste italien :

Sergio Citti, cinéaste italien, collaborateur de premier plan de Pier Paolo Pasolini, est mort, mardi 11 octobre, dans un hôpital d’Ostie, la ville voisine de Rome qui avait donné son nom au premier long métrage que Citti avait réalisé sous son nom.

Né à Rome le 30 mai 1933, Sergio Citti était issu des quartiers pauvres de la ville. Après sa rencontre avec Pier Paolo Pasolini, il a collaboré aux dialogues d’Accatone, le premier film du réalisateur de Porcherie . Après Ostie (1977), il avait également réalisé La Cabine des amoureux (1977), dans lequel jouaient Catherine Deneuve et Ugo Tognazzi, et Deux bonnes pâtes (1978), avec Philippe Noiret et Vittorio Gassman. Après le meurtre de Pasolini, en 1975, Sergio Citti avait protesté contre les lacunes de l’enquête, affirmant que la police ne l’avait jamais interrogé alors qu’il avait passé en compagnie du cinéaste la nuit précédant le crime.

LA REPUBBLICA Sempre al fianco del regista, prima come consulente dialettale per i romanzi, poi come aiuto per la direzione dei film (11/10/2005) Cinema, addio a Sergio Citti raccontò Roma con Pasolini In primavera aveva detto: « So come è stato ucciso Pier Paolo Pelosi ha mentito. Erano in cinque. E’ stato un complotto ROMA – E’ morto questa mattina all’alba il regista Sergio Citti. Si è spento verso le 6 all’ospedale Grassi di Ostia dove era stato ricoverato venerdì scorso per un peggioramento delle sue condizioni di salute. Citti abitava a Fiumicino. Negli ultimi tempi il suo stato si era molto aggravato: oltre ai problemi di cuore, l’attore non si muoveva quasi più e si spostava su una sedia a rotelle. Citti era nato il 30 maggio 1933 a Fiumicino (Roma), e aveva esordito a metà degli anni ’50 come consulente dialettale del Pasolini scrittore, per i suoi romanzi Ragazzi di vita e Una vita violenta. Era iniziato così un sodalizio artistico che era continuato nel cinema e si era concluso solo con la morte di Pasolini, del quale Citti aveva raccolto l’eredità artistica. E dell’omicidio di Pasolini aveva parlato di recente, a maggio, per dire che Pino Pelosi era stato soltanto un’esca e che dietro l’assassinio c’era un complotto. Citti aveva esordito dietro la macchina da presa con Ostia (1971), da una sceneggiatura scritta insieme allo stesso Pasolini, film nel quale affioravano tematiche che saranno sempre centrali nella sua carriera: l’attenzione per gli umili e gli emarginati, l’ambiguità nei rapporti familiari e d’amicizia, la complicità maschile. Aveva collaborato alle sceneggiature di Salò o le 120 giornate di Sodoma, Mamma Roma e Accattone (per il quale fu anche attore), ed era stato anche aiuto regia nei principali lavori di Pasolini: La ricotta (1962), Uccellacci e uccellini (1965) e gli episodi La Terra vista dalla Luna (1966) e Che cosa sono le nuvole? (1967) con Totò e Ninetto Davoli. Sergio Citti aveva collaborato anche con Federico Fellini per i dialoghi di Le notti di Cabiria, con Mauro Bolognini per La notte brava e La giornata balorda e con Bernardo Bertolucci nella Commare secca. Dopo l’esordio Citti aveva diretto Storie scellerate e poi Casotto (1977), Duepezzidipane (1979) e Il minestrone (1981), quest’ultimo con Roberto Benigni attore alle prime prove. Dopo alcuni anni di assenza era tornato alla regia con Mortacci (1989), curiosa storia a episodi ambientata in un cimitero e con I magi randagi (1996), grazie al quale aveva vinto il Nastro d’argento ai David di Donatello. Nel ’98, Cartoni animati diretto insieme al fratello Franco, poi nel 2001 aveva diretto Giancarlo Giannini e Harvey Keitel in Vipera, scritto con Vincenzo Cerami, ennesima storia di sottoproletari sfruttati, chiusa con una massima che rispecchia l’ideologia di fondo dell’autore: « Le storie non devono piacere ma dispiacere ». L’ultimo film è uscito quest’anno: Fratella e sorello con Claudio Amendola, Ida Di Benedetto, Rolando Ravello, Laura Betti e Youma Diakite.

Les gens du cinéma sont les seuls à parler de la mort du comédien, Roger Tréville, on peut y lire un remarquable  portrait d’Yvan Foucart.