Annonce de la mort d’un des plus prestigieux chef opérateur, Tonino Delli Colli. De nombreuses images sont associées à sa mémoire, de son travail avec Pier Paolo Pasolini (« Accatone », « Mama Roma », »Porcherie », « Salo ou les 120 journées de Sodome », etc…), Federico Fellini (« Ginger & Fred », « Intervista », « La voce de la luna », Louis Malle (« Lacombe Lucien », Sergio Leone (« Il était une fois dans l’Ouest », « Il était une fois l’Amérique », Marco Ferreri (« Conte de la folie ordinaire », « Le futur est femme », Jean-Jacques Annaud (« Le nom de la rose » ou Roberto Begnini (« La vie est belle ». Il avait une maîtrise absolue de la belle lumière. C’est un pan entier de l’âge d’or du cinéma italien qui disparaît avec lui. C’était un créateur majeur de son temps.
Tonino Delli Colli aux côtés de Federico Fellini
ARTICLE LA STAMPA En italien (17/08/2005) E’ scomparso la scorsa notte nella sua casa a Roma. Direttore della fotografia, ha collaborato con i maestri del cinema italiano E’ morto Tonino Delli Colli lavorò con Fellini e Pasolini
ROMA – E’ morto improvvisamente la scorsa notte nella sua abitazione romana Tonino Delli Colli. Da oltre 60 anni lavorava nel cinema come direttore della fotografia a fianco di registi come Pasolini, Monicelli, Risi, Fellini, firmando decine di film, fino a La vita è bella di Roberto Benigni, e vincendo sei Nastri d’argento e quattro David di Donatello. Nato a Roma nel ’23, a 16 anni comincia a lavorare a Cinecittà come assistente operatore di Ubaldo Arata e Anchise Brizzi. Il suo esordio come direttore della fotografia è nel 1943 con Finalmente sì! col regista ungherese Laslo Kish. Affina la sua arte con una lunga serie di film commerciali e di successo. Nel 1952 gira il primo film italiano a colori (Ferraniacolor) Totò a colori di Steno. E’ l’operatore dei grandi successi di Sergio Leone Il buono, il brutto e il cattivo (1966) e C’era una volta il West (1968). Ha vinto sei Nastri d’argento, nel 1965 per Il Vangelo secondo Matteo (1964) di Pasolini, nel 1968 per La Cina è vicina (1967) di Marco Bellocchio, nel 1982 per Storie di ordinaria follia (1981) di Marco Ferreri, nel 1985 per C’era una volta in America (1984) di Sergio Leone, nel 1987 per Il nome della rosa (1986) di Jean Jacques Annaud e nel 1998 per Marianna Ucria di Roberto Faenza. Quattro i David di Donatello, conquistati nel 1982 per Storie di ordinaria follia, nel 1987 per Il nome della rosa, nel 1997 Marianna Ucria e nel 1998 per La vita è bella. Ha anche interpretato se stesso nel film L’intervista di Federico Fellini.
À lire les réactions sur sa mort dans le forum de DVD Classik et les informations de l’excellent site Cinematographers.